lunedì 9 marzo 2009

Come in un quadro …


Domenica 8 marzo, ore 09.00.

Mi sono svegliato naturalmente, senza l’ausilio delle solite cento sveglie che mi riportano alla vita ogni mattina, accolto da un bel sole quasi primaverile e dalla voglia di tornare a vestire i pattini. Sapevo di trovare gli stoici amici del gruppo alla pista della Pellerina e cosi’, borsa in spalla e musica nelle orecchie, sono sceso.

La mattinata e’ trascorsa come sempre, tra un caffe’ al chiosco, una sigaretta a bordo pista e quattro chiacchere, pattinando e cercando di rivolgere l'attenzione e la serietà necessarie alla tecnica del pattinare bene. Anche solo la sensazione di benessere che si prova in certi momenti è sufficiente a rendere degna una mattinata all’aperto in buona compagnia, Ma domenica c’e’ stato un instante, un intervallo di pochi secondi, in cui ho provato una sensazione straordinaria.
Mi sono fermato in un angolo per riposarmi un attimo e ho rivolto il mio sguardo al resto della pista invaso dagli amici, dagli sconosciuti, dai bambini. Senza un motivo apparente mi e’ saltato alla mente il quadro di Renoir che vedete in alto. Il “ballo al moulin de la galette”. Mi sono soffermato centinaia di volte ad osservare questo quadro, affascinato dal fatto che pur non avendo un soggetto principale, coglie e fissa un insieme di piccoli soggetti a prima vista slegati tra loro, accomunati dalla stessa voglia di serenita’, di divertimento, di piacere. Un’ impressione di benessere che nasce dall’insieme di mille sensazioni e mille situazioni diverse tra loro.

Domenica, fermo in quell'angolo, ho rivissuto la stessa sensazione. Tre amici qui vicino che chiacchierano e si prendono in giro seduti per terra, due un po’ più in là che provano a capire come fare un certo movimento. Un padre tutto dedito a tranquillizzare la propria bimba impaurita dai pattini, due ragazzi che pattinando tranquillamente in tondo, si ritrovano immersi in chissa’ quale profonda discussione sul senso della vita. Un nonno che, dalla panchina, non stacca gli occhi dal proprio nipotino impegnato a non cadere. E cosi’ via, lungo tutto la pista. Tanti piccoli mondi riuniti in uno piu’ grande, visibile solo da lontano. Un mondo sereno, allegro, rilassato. Tanti piccoli modi diversi di essere li, presenti e partecipi di un’ opera in continuo movimento.
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Come in un quadro ... Incorniciato dagli alberi e dal sole ... Visibile solo per pochi instanti... Solo fino a quando non sono stato trascinato di nuovo dentro da qualcuno, a far parte di quel mondo.